Quota a persona euro 620,00
Supplemento singola euro 60,00 Ragazzi sotto i 18 anni con 2 adulti paganti: euro 495,00 La quota comprende:
Viaggio in pullman G.T., trattamento di pensione completa dal pranzo del primo giorno al pranzo dell’ultimo giorno con bevande ai pasti, cenone di San Silvestro, sistemazione in hotel 3 stelle, Visita guidata di Orvieto con ingresso al Duomo e Pozzo di San Patrizio, visita guidata a Napoli con ingresso alla cappella San Severo (Cristo Velato), visita guidata con ingresso agli scavi di Pompei, assicurazione medico bagaglio. La quota non comprende: Assicurazione annullamento viaggio (da sottoscrivere al momento della conferma), tassa di soggiorno, mance, extra di carattere personale e tutto quello non espressamente indicato alla quota non comprende. |
PROGRAMMA:
1° GIORNO - SABATO 30 DICEMBRE Partenza alle ore 6.15 dalla Stazione delle Corriere di Thiene. Ore 10,30 circa arrivo ad Orvieto e visita guidata. Orvieto è un piccolo borgo dell’Umbria abbarbicato su una rupe di tufo. Il Duomo di Orvieto (1290) con la sua facciata a mosaico ospita una scultura marmorea della Pietà. Il Pozzo di San Patrizio (XVI) dispone di una doppia scala a chiocciola. Una rete di grotte sotterranee testimonia le radici etrusche della cittadina. Manufatti di quel periodo, tra cui ceramiche e oggetti in bronzo, sono esposti al Museo Archeologico Nazionale. Dopo il pranzo si riparte per Castellamare di Stabia per la sistemazione in hotel. Cena e pernottamento. 2° GIORNO - DOMENICA 31 DICEMBRE Dopo colazione il nostro tour ci porterà alla scoperta di Napoli. Visita guidata di questa bella città con pranzo al sacco (packed lunch). Fondata dai Cumani nell’VIII secolo avanti cristo, fu tra le città più importanti della Magna Grecia e giocò un notevole ruolo commerciale, culturale e religioso nei confronti delle popolazioni italiche circostanti. Dopo il crollo dell'Impero Romano, nell'VIII secolo la città formò un ducato autonomo indipendente dall'Impero bizantino; in seguito, dal XIII secolo e per più di cinquecento anni, fu capitale del Regno di Napoli; con la Restaurazione divenne capitale del Regno delle due Sicilie sotto i Borbone fino all'Unità d’Italia. Sede della Federico II, la più antica università del mondo a essere nata attraverso un provvedimento statale, ospita, altresì, L'Orientale, la più antica università di studi sinologici e orientalistici del continente, e la Nunziatella, una delle più antiche accademie militari al mondo, eletta patrimonio storico e culturale dei Paesi del Mediterraneo da parte dell'Assemblea parlamentare del Mediterraneo. Luogo d'origine della lingua napoletana, ha rivestito e riveste tuttora un forte peso in numerosi campi del sapere, della cultura e dell'immaginario collettivo. Nel 1995 il centro storico di Napoli è stato riconosciuto dall'UNESCO come patrimonio dell'umanità per i suoi monumenti, che testimoniano la successione di culture del Mediterraneo e dell'Europa. Nel 1997 l'apparato vulcanico Somma-Vesuvio è stato eletto dalla stessa agenzia internazionale (con il vicino Miglio d'Oro, in cui ricadono anche i quartieri orientali della città) tra le riserve mondiali della biosfera. Il Cristo velato è una scultura marmorea di Giuseppe Sanmartino, conservata nella cappella Sansevero di Napoli ed è stata realizzata nel 1753. Ne esistono altre due copie: una nella Chiesa e convento di Santa Maria del Sepolcro di Potenza ed una nell'Abbazia di San Giovanni Evangelista di Parma. Dopo la visita si tornerà in Hotel per prepararci al cenone di San Silvestro. 3° GIORNO - LUNEDI' 1 GENNAIO Dopo colazione mattinata libera. Pranzo in Hotel. Dopo il pranzo, nel pomeriggio ci trasferiremo a Sant’Anastasia per la visita al Santuario della Madonna dell'Arco e per quelli che lo desiderano assistere alla Santa messa. Il Santuario è un edificio religioso sito nell'omonimo quartiere del comune vesuviano di Sant'Anastasia nella città metropolitana di Napoli. Ogni Lunedì dell'Angelo è meta del tradizionale pellegrinaggio dei fujenti (o battenti), che accorrono numerosi da tutta la Campania, e sono soliti accompagnare il loro pellegrinaggio con una melodia vocale risalente al quattrocento, messa poi in musica secoli dopo. Un altro evento che ricorre la seconda domenica di settembre è l'incendio del campanile durante la festa dell'Incoronazione di Maria Santissima. Oltre a queste due giornate per i battenti e consuetudine andare al santuario anche il giorno di santa Maria dove per la tradizione si festeggia l’onomastico della Vergine Maria. Nel luogo dove oggi sorge il santuario era presente nel XV secolo un'edicola votiva, raffigurante la Madonna con il Bambino Gesù. La Vergine è chiamata "Madonna dell'Arco", in quanto l'edicola era situata nei pressi di un antico acquedotto romano. Secondo la tradizione, il lunedì di Pasqua del 1450 un giovane, adirato per la sconfitta subita al gioco della pallamaglio, bestemmiando scagliò violentemente una boccia contro la vicina immagine sacra: l'effigie della Madonna avrebbe cominciato a sanguinare dalla guancia sinistra, facendo così gridare al miracolo la gente accorsa. La notizia arrivò fino al conte di Sarno, Raimondo Orsini, Gran giustiziere del Regno di Napoli, che imbastì un processo contro il bestemmiatore, condannandolo a morte. Il giovane fu impiccato al tiglio vicino all'edicola, che ventiquattr'ore dopo rinsecchì. Il lunedì di Pasqua del 1589, durante la festa dedicata alla Madonna dell'Arco, una donna di Sant'Anastasia, Aurelia Del Prete, si era recata sul luogo con il marito, Marco Cennamo, il quale voleva offrire un ex voto, essendo guarito da una grave malattia agli occhi. La donna aveva con sé un porcellino che, nella calca, le scappò: non riuscendo a riprenderlo, bestemmiando calpestò in un accesso d'ira l'ex voto del marito, raffigurante la Madonna. L'anno seguente fu colpita da una grave malattia, che le avrebbe causato il distacco dei piedi, tuttora visibili, racchiusi in una gabbietta di ferro, nella sala delle offerte del santuario. Morì poco tempo dopo, il 28 luglio 1590. L'accaduto divenne ben presto famoso e la fama della Madonna dell'Arco si diffuse anche al di fuori dei confini del Regno di Napoli. Il 25 marzo 1675 l'immagine mariana sarebbe stata vista risplendere circondata di stelle: tra i testimoni ci furono anche il viceré di Napoli, Antonio Alvarez, e il cardinale Pier Francesco Orsini, futuro papa Benedetto XIII. Al termine, ci trasferiremo a Salerno. L’Italia, sotto il periodo Natalizio, è magica ovunque, ma in quanto favolose luminarie Salerno non scherza! La tradizione luci d’artista, nata nel 2006sulla scia del successo riscosso dalla analoga di Torino, è presto diventata una delle maggiori caratteristiche del panorama salernitano invernale: da Piazza Portanova, lungo il corso Vittorio Emanuele, nonché in tutti i punti principali del centro storico, si accendono, al calar della sera, mille colori che danno vita ad incantevoli scenari. Cena in ristorante della zona. Rientro in Hotel 4° GIORNO - MARTEDì 2 GENNAIO Il nostro tour farà tappa a Pompei. Avremo la visita agli scavi. Gli scavi archeologici di Pompei hanno restituito i resti della città di Pompei antica, presso la collina di Civita, alle porte della moderna Pompei, seppellita sotto una coltre di ceneri e lapilli durante l'eruzione del Vesuvio del 79, insieme a Ercolano, Stabia e Oplonti. I ritrovamenti a seguito degli scavi, iniziati per volere di Carlo III di Borbone, sono una delle migliori testimonianze della vita romana, nonché la città meglio conservata di quell'epoca. La maggior parte dei reperti recuperati (oltre a semplici suppellettili di uso quotidiano anche affreschi, mosaici e statue) è conservata al museo archeologico nazionale di Napoli, e in piccola quantità anche nell'Antiquarium di Pompei; proprio la notevole quantità di reperti è stata utile per far comprendere gli usi, i costumi, le abitudini alimentari e l'arte della vita di oltre due millenni fa. Il sito di Pompei, nel 2016, ha superato i tre milioni di visitatori, per la precisione 3 209 089, risultando il terzo sito museale statale più visitato in Italia dopo il Pantheon e il circuito archeologico del Colosseo, Foro Romano e Palatino. Nel 1997, per preservarne l'integrità, le rovine, gestite dal Parco Archeologico di Pompei, insieme a quelle di Ercolano e Oplonti, sono entrate a far parte della lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO]. Dopo pranzo inizieremo il viaggio di rientro. |